
Disco Ruin
8 giugno
Un evento dedicato ai migliori 40 anni della Club Culture italiana attraverso il film e i protagonisti che l’hanno vissuta. Disco Ruin è un viaggio visionario che racconta 4 generazioni di vite per cui la discoteca è il centro del mondo: non solo musica ma arte, cultura, moda, ribellione e libertà.
Al Museo della stampa alle 17 il talk con la regista del film e alcuni dei protagonisti, anche nella vita, di quegli anni.
→ INGRESSO LIBERO
Alle 24 l’after show al Sottaceto che per l’occasione diventa di nuovo il Joy’s, la discoteca simbolo dagli anni 80 agli anni 2000.
→ € 15 con drink








Side A – Talk
→ Lisa Bosi
regista di Disco Ruin
con alcuni dei protagonisti del docufilm:
→ Micaela Zanni – KINKI Bologna
→ Lorenzo Lsp – Latin Superb Posse
→ Paolo Martini – Italian Label Paul’s Boutique Record
→ Gianmaria Coccoluto GNMR – dj produttore
e con
→ Max – Savana Potente – organizzatore eventi
→ Simone e Gabriele Giletta – Club Vision – organizzatori eventi
→ Riccardo Ramello – Autore, giornalista, Club Futuro
Modera Marlen Pizzo (Radio m2o)
Suoneranno i DJ
→ Mala
→ Daniele Ferrai
→ Thisisdisease (from Club Vision)
→ Samuele Borsarelli
ATTENZIONE I PARCHEGGI NEL RIONE PIAZZA SONO LIMITATI
LEGGI QUI COME ARRIVARE
Side B – After Show – Joy’s per una notte
→ Lorenzo Lsp
→ Paolo Martini
→ GNMR
→ Franz
→ Marchino
→ Nozzleholder

Un viaggio visionario, l’ascesa e il declino dell’Italia del clubbing, raccontati dai protagonisti di questa storia, tra notti in autostrada e afterhours che divorano il giorno.
Quattro generazioni che vogliono essere “messe in lista” per entrare in questi luoghi di aggregazione e di perdizione, dove non conta che cosa fai di giorno, ma solo chi interpreti durante la notte.
Quarant’anni in cui la discoteca ha prodotto cultura, arte, musica e moda. Un incontro con Lisa Bosi che ha diretto il film documentario con Francesca Zerbetto la storia dei migliori 40 anni di club culture italiana in modo magistrale, visionario per chi non li ha vissuti, nostalgico per chi é stato parte attiva, ovvero addetti ai lavori e le migliaia di persone che hanno fatto parte di questo movimento indimenticabile, libertino, pazzesco.

Bolognese doc cresciuta a tortellini e basket ma atipica, per trent’anni ha gestito un club molto noto e particolare, l’unica donna, almeno dalle parti di Bologna, ad aver resistito così a lungo.
Ha avuto modo di partecipare a mode, tendenze, movimenti, generazioni, eventi ed accadimenti che si sono susseguiti da una posizione privilegiata e li ha attraversati osservando le persone mentre si divertono. Questo le ha dato modo di conoscere sfumature della natura umana che in altri ambiti difficilmente si colgono, e ha imparato molto sugli esseri umani.
Ha molto riso, ha molto pianto, qualche bella soddisfazione, qualche rimpianto, insomma ha vissuto intensamente una vita piuttosto sui generis.
Ha viaggiato per il mondo, ha vissuto a New York e Los Angeles e ha avuto molti abiti e accessori regalati da stilisti in periodi dove non dovevi fotografarti in continuazione. Molti di più però li ha pagati.. Nelle sue giornate non può mancare la musica, perché ha notato che quando non c’è la vita è più triste e, tra l’altro, é anche abituata piuttosto bene.
Ha realizzato un libro celebrativo sui 40 anni del suo Club, “Kinki, una notte lunga 40 anni” Damiani Editore e, insieme ad altri importanti scrittori, ha scritto un capitolo di “Rischio e Desiderio” di P. Pacoda – NFC editore, volume che tratta tematiche di pericolo legato al divertimento nelle vita dei giovani. Nel 1993 ha inciso un disco per divertimento, nel 2017 è diventato un cult e ancora oggi (Novembre 2020) è ricercatissimo e costosissimo.
È stata intervistata in una puntata di Speciale TG1; siccome non sapeva per chi fosse l’intervista, si é presentata vestita tipo come se stesse per andare a funghi nel bosco e senza trucco. Però è uscita bene. È andata a Milano per un servizio fotografico per un articolo sulle crew dei locali e dopo un mese si é ritrovata sulla copertina della rivista nel numero uscito per la fiera di riferimento. In pratica Rimini e Riccione erano tappezzate di manifesti con lei arrampicata su una scala con un cappello di piume gigantesco.
Una cosa di cui va particolarmente fiera è che il suo locale è parte integrante della trama di 8 romanzi di vari autori, da Pier Vittorio Tondelli a Enrico Brizzi. Adesso sta lavorando ad alcuni progetti, uno in particolare a cui tiene tantissimo, che racconterà step by step nella sezione My Project Life del suo blog.

Partecipa come guest dj al World Gay Pride 2000 a Roma, al Dance Valley 2001 Amsterdam e alla Street Parade 2004 Zurigo e ultimamente scelto da Locodice come resident nella data torinese del suo “Under300” tour.
All’attività di dj affianca quella di remixer/producer spesso in team con altri DJs quali Dj Remo e Alex Neri. Tra i remix “Who said” di Planet Funk “angel” di Asia Argento oltre al singolo Telegram\Be my groove con DJ Remo. Dall’inverno 2001 cura la selezione musicale per le sfilate milanesi menswear dello stilista Neil Barrett.e nel 2006 anche la sfilata womenswear di New York.
Direttore artistico del Blanco Milano dove suona il giovedì per Diskopolitan. Parte del gruppo torinese “Savana Potente” dove suona regolarmente è resident per il gruppo “La Messa” e per la serata Lorenzo Lsp ( latin superb posse ) Lavora nei club dal 1986 come dj ed organizzatore. Fino all’estate 2000 fa parte del gruppo Latin Superb Posse di cui è stato insieme a Roberto Spallacci fondatore ed artefice di “Pop Planet” one night seminale che in undici anni si è fatta promotrice delle nuove sonorità della club culture, dal primo rap, all’house e derivati ed è stata crocevia di dj’s ed artisti quali Run DMC, Knuckles, Rocky & Diesel, Heller&Farley, Leigh Bowery, Mutoid Waste Company etc.etc.
Dalla meta degli anni novanta, parallelamente al suo lavoro con la “Posse”, Lorenzo LSP comincia a lavorare come resident o guest dj in numerosi locali in Italia e all’estero. Nei suoi set le numerose influenze house-disco-funk-punk- wave-deep-acid accomulate negli anni vengono amalgamate in un suono che trova il suo stile in basiche “bassline”e in ritmiche fortemente influenzate dalle più attuali sonorità digitali.
La continua ricerca nella proposta musicale gli ritagliano un posto di spicco all’interno della scena house italiana e a collaborazioni con numerosi top club, tra i quali Base, Colazone da Tiffany e Pervert a Milano, Cocoricò, Pascià ed Peter Pan a Riccione, Le Plaisir a Desenzano, Angels of Love a Napoli, Kinky, Star’s Cake, The Flame Bari. All’estero tra i residents del mitico Vertigo a Londra oltre al Superfreq al The End e Egg, DC10, Amnesia, e Space a Ibiza. “Qlab” presso il Q21 a Milano.

Paolo Martini comincia la sua lunga carriera suonando in diversi club storici italiani a meta’ degli anni 80 e iniziando a sperimentare come produttore qualche anno dopo.
Tra il 1998 e il 2004 il duo Bini&Martini produce hits come Dancing With You, Happiness, Burning Up, Soul Heaven (con I Pasta Boys), Disco Down, sbanca le classifiche con remix epocali tra cui Soul Providers”Rise” e accettano le richieste personali di Joey Negro, Mousse T, John Digweed per prendersi cura di loro tracce; hanno inoltre remixato artisti per la Defected, AM: PM, Strictly Rhythm, EMI, Peppermint Jam, Universal, Sony, Azuli, Z Records, Nervous senza dimenticare i remix per pop stars del calibro di Jamiroquai, Kylie Minogue, Spice Girls, Backstreet Boys e Terence Trent Darby.
Alternando la sua residenza all’Alter Ego di Verona dal 1998 al 2008, ha suonato in prestigiosi clubs in Italia e all’estero tra cui: Il Muretto, Tenax, Fluid, Echoes, Mazoom Le Plaisir, Peter Pan, Cavo Paradiso (Mykonos) Paradise@DC10 (Ibiza) Space (Ibiza) Pacha (Ibiza) Pacha (Buenos Aires) Amnesia (Ibiza), Crobar (Miami) Paradiso (Amsterdam) Egg (London) Ministry of Sound (London) 60311 (Frankfurt) D! Club (Losanne) Zig Zag (Paris) BPM Festival (Mexico) e Ritter Butzke (Berlin) solo per citarne alcuni.
Nel 2008 crea la sua label Paul’s Boutique, mentre le sue produzioni e collaborazioni negli ultimi anni approdano su prestigiose labels tra cui Hot Creations, Moon Harbour, 8Bit, Get Physical, Saved, Snatch!, Emerald City, Repopulate Mars, Knee Deep In Sound, Cecille e molte altre.

Artista romano, classe ’94, figlio dello storico dj Claudio Coccoluto, sin da giovanissimo Gianmaria decide di seguire le impronte del padre esibendosi come dj e sviluppando rapidamente una grande passione ed un particolare talento per la musica elettronica.
I suoi mix e le sue produzioni racchiudono svariati stili che viaggiano dalla musica Gianmaria Coccoluto house alla techno. A La Controra di Musicultura presenta un lavoro dedicato al padre chiamato Progetto Infinito, una sorta di “archivio Coccoluto”.
“L’obiettivo – spiega Gianmaria – è quello di pubblicare tutta la musica che mio padre non è riuscito a divulgare”

Riccardo Ramello lavora da quasi dieci anni in ambito culturale, curando e gestendo l’area educational di festival musicali come Club To Club ed altri eventi di vario tipo.
Di recente ha fondato l’associazione Club Futuro, con l’obiettivo di valorizzare l’impatto culturale delle music venues all’interno degli ecosistemi urbani notturni. È responsabile dell’area formativa di Music Management del Gamma Music Institute di Torino.

Attrice, speaker pubblicitaria, podcaster e conduttrice radiofonica.
Attualmente on air su Radio m2o dal lunedì al venerdì dalle 21:00 alle 23:00 (direzione artistica di Albertino)
Come arrivare
Parcheggi
▸ I parcheggi del Museo della Stampa in Piazza D’Armi sono limitati, ti cosigliamo di lasciare l’automobile in (il link riporta a Google Maps)
🅿️ piazza della Repubblica – piazza Unità d’Italia
e utilizzare la funicolare per raggiungere il Museo della Stampa – ATTIVA FINO ALLE 2
▸ Puoi fare il biglietto direttamente nella stazione di valle della funicolare
▸ Per chi arriva in treno è possibile raggiungere la stazione di valle della funicolare in 15 minuti a piedi circa.
▸ I parcheggi disponibili per il Museo della Stampa HANNO POSTI LIMITATI (il link riporta a Google Maps)
🅿️ San Giorgio
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🅿️ Piazza 4 Novembre – via Ospedale
Dove dormire
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